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La conciliazione con la libera professione
Anna Maria Ricci
25/08/2025
2 min lettura

Dopo due levatacce mattutine in due giorni differenti per accompagnare le mie figlie all’aeroporto, avrò a disposizione 7 giorni in cui posso dedicarmi completamente al mio lavoro.
L’ultima volta è successo nel 2018, ben 7 anni fa!
Ho scelto con forza la libera professione anche per loro, con una motivazione fortissima. Il passaggio da dipendente a libera professionista non è stato immediato per me.
E’ una sfida giornaliera, fatta di confini da mettere con tutti: famiglia, collaborazioni….e me stessa.
Quest’anno segna il mio 14° anno da libera professionista, più 23 da dipendente: 37 anni di onorato lavoro svolto con passione e impegno.
Ridendo la scorsa settimana con una mia amica dicevamo che noi non andremo in pensione…sia perché la pressione fiscale è grande, sia perché amo il mio lavoro, perché dovrei smettere?
Mi vedo già a lavorare all’estero…cosa che non ho potuto fare in questi ultimi 14 anni.
Nel frattempo, come molte, non ho potuto usufruire di nessuno strumento di politiche di conciliazione, è tutto gravato sulle mie spalle e quelle di mio marito, e talvolta di mia suocera quando erano piccole.
Gli strumenti esistenti sono prevalentemente dedicati alle lavoratrici dipendenti e, a mio parere, neanche quelli sono sufficienti.
Allo stesso tempo, ho fatto esperienze e sviluppato strategie per non sentirmi un criceto nella ruota e come avviare la libera professione nel rispetto dei propri tempi e situazione personale. Ora offro queste soluzioni alle mie clienti. Sono convinta che tutto ciò che viviamo nella vita personale influenzi profondamente la sfera professionale (e viceversa).
⚖️ Sono molto interessata a ricevere condivisioni di come tu libera professionista vivi il tuo equilibrio tra lavoro e sfera personale…