Bilancio di Competenze
33 motivi per fare un bilancio di competenze coi fiocchi
Anna Maria Ricci
30/08/2025
4 min lettura

Questo post è un pò per tutte le persone che non sanno cosa sia il bilancio di competenze o non ne hanno mai fatto uno e vogliono sapere a cosa serva. L’ho scritto pensando soprattutto alla generazione X, anche se in realtà ci sono motivazioni anche per la generazione Z e quindi….:
- se sei confuso/a e incerto sul futuro, se vuoi essere consapevole delle tue risorse, punti di forza e aree di miglioramento
- se vuoi fare chiarezza, prendere decisioni ponderate in merito al lavoro e non solo…
- se vuoi riflettere sulla tua “carriera” o come la chiamo io sul tuo percorso professionale, passato e futuro non sai come andare avanti
La definizione di ASNOR, associazione di categoria a cui sono iscritta con credenziale 1200 oramai dal 2023, è la seguente:
“Il bilancio di competenze, nell’ambito dell’orientamento professionale, è uno strumento che serve a mappare le proprie conoscenze e abilità.
L’obiettivo è conoscere sé stessi per imparare a muoversi nel mondo del lavoro, costruendo un proprio progetto formativo e di crescita. Un lavoro complesso ma molto utile, che si concretizza non in un semplice documento ma in un vero modello di analisi.”
Questi i 33 motivi per cui prendere la decisione di farlo:
01) come dice la parola stessa, fai un bilancio, quindi “vedi nero su bianco” quali sono le tue risorse, e quali risorse ti occorrono per arrivare al tuo obiettivo
02) definisci chiaramente il tuo obiettivo professionale
03) grazie al bilancio ti prendi del tempo per riflettere sulla tua vita
04) metti in fila desideri, valori, esperienze formative e professionali
05) fai il punto della situazione sulle tue esperienze
06) ricostruisci le esperienze formative e professionali
07) ti guardi da un’ottica sistemica
08) questo “lavoro” ti può far svoltare la carriera
09) prendi un impegno con te stesso/a perché lo scrivi nero su bianco
10) sei seguito/a da una professionista del settore
11) identifichi e distingui le competenze trasversali (soft skills) e quelle definite tecniche (hard skills)
12) definisci punti di forza, che magari dai per scontato e aree di miglioramento
13) grazie al punto 12 hai la consapevolezza della formazione che ti serve, se vuoi appunto migliorare quelle aree (niente è obbligatorio, ma esserne coscienti fa la differenza)
14) grazie alla “visione sistemica” che acquisisci, aumenta la tua autostima professionale
15) faciliti il cambiamento
16) riduci l’ansia del cambiamento perché sei più consapevole del tuo valore professionale
17) è molto indicato per tutti e tutte, anche per chi desidera fare il passo da dipendente a libero professionista e viceversa!
18) grazie al bilancio di competenza il tuo curriculum vitae non sarà più lo stesso e ti renderai conto di come poterlo ottimizzare per ogni singola candidatura
19) scrivi un progetto professionale concreto che poggia basi sicure, le tue…e non di altre persone
20) ti prepari ai colloqui di selezione, perché nel bilancio di competenze rifletti su tutta la tua vita professionale
21) diventi consapevole una volta per tutte della tua unicità
22) valorizzi tutte le tue esperienze: hobby, passioni, volontariato
23) aumenti la motivazione nei confronti del mondo del lavoro
24) sviluppi un mindset di apprendimento continuo
25) avrai un documento di base di 30 pagine, che se compilato correttamente può arrivare anche a 50! (non è un esempio inventato, è successo nella mia esperienza professionale) che rimarrà sempre con te e da cui potrai attingere anche in momenti futuri
26) impari un “metodo” che puoi replicare anche da solo, una volta terminato il mini-percorso, soprattutto se si usa l’autovalutazione
27) il beneficio nel farlo è anche che ti innamori nuovamente della tua immagine professionale (anche qui, parlo per cognizione di causa, è successo)
28) puoi passare da “non valgo niente, non so fare niente” a “caspita non mi ricordavo di avere tutte queste capacità, competenze…”
29) con il mio metodo puoi arrivare anche a sciogliere nodi e blocchi che ti aprono nuove strade lavorative
30) previene situazioni di burnout…aiutandoti a riconoscere i fattori di stress magari legati ai tuoi valori più che alla composizione aziendale. Prevenire è meglio che curare
31) facilita tutte le transizioni lavorative e formative: neoassunti, cambio di lavoro (dall’azienda A all’azienda Y), cambio di mansione, cambio verso la libera professione e viceversa
32) è utile anche per la pianificazione della fine della tua “carriera” e il pensionamento attivo…
33) per le aziende: utile per l’outplacement (ma quello fatto bene eh), in caso di fusioni, ristrutturazioni, cambiamento organizzativo interno.
Per altre informazioni scrivimi qui nei commenti o via email welcome@annamariaricci.eu
Anna Maria Ricci